- boskoz ha scritto:
- Beh dipende da cosa intendi per "film giapponese".
Per me,visto che il regista è jappo,gli sceneggiatori pure,e l'attore principale anche...beh è un film giapponese!
Poco conta se c'è anche qualche attore occidentale,non fa mica male.
...eheheh, e no attenzione.
Per me un film giapponese è un film partorito con la pura mentalità giapponese.
Fatto da giapponesi il cui stile è sempre riconoscbile.
Io non ne faccio un problema di attori americani...ma degli altri che non sono puri giapponesi.
Il regista è un personaggio particolare.
Seppur nato in giappone si è trasferito in america da giovanissimo.
E vive ormai a San Francisco.
Qui ha fatto il "comparsaro" in alcune serie tipo la recente "Ugly Betty" o "Heroes".
Già questo dovrebbe farti capire quanto sia "poco giapponese".
E tutto il resto del cast/staff lavorativo è di nascita americana.
Hanno quindi una mentalità ed un modo diverso di fare cinema.
Che per me è "contaminato" e non certo orientale.
Sarebbe come affermare che i live action di Guyver, perchè curati e diretti dal mitico BRIAN YUZNA...siano film giapponesi.
Yuzna, nonostante il nome è un americano.
Lo stesso regista/attore ha girato vari cortometraggi via-web per autoprodurre parte di questo film.
Che per il resto è curato da case assolutamente americane.
Questo intendevo per "non giapponese".
Questo SAMURAI AVENGER è un film americano che conta al suo interno americani di origine giapponese.
E' solo questo l'inghippo.
Io essendo un cultore pugnolo e curioso del mondo del cinema orientale magari ci faccio subito caso, ma bisogna sempre fare attenzione quando si vede un nome apparentemente "nipponico".
A volte nascondono ben poco del loro paese d'origine...
Certo un pò di follia la conserva,
ma a conti fatti NON può essere considerato un film nipponico.Volevo anche precisare che il regista Mitsutake ha solo avuto la fortuna ed il privilegio di lavorare come mero assistente di Takashi Shimizu che è il vero regista di "The Grudge" e "The Grudge 2".
Se non erro ha collaborato anche con Masayuki Ochiai, regista dell'altrettanto bellissimo "Shutter".